Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23489 del 28 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23489PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La condanna per i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione è legittima quando la ricostruzione dei fatti, fondata sulle dichiarazioni della persona offesa e su elementi di riscontro oggettivi, evidenzi che gli imputati abbiano reclutato la vittima in un Paese straniero, indotta a raggiungere l'Italia con la falsa promessa di un lavoro regolare, per poi costringerla all'attività di meretricio mediante l'uso di violenza fisica, minacce di tipo magico-sacrale e la pretesa di un elevato debito da saldare. La credibilità della persona offesa, valutata in modo penetrante e rigoroso, può essere sufficientemente corroborata da elementi di riscontro, quali le dichiarazioni di testimoni, le registrazioni di conversazioni telefoniche e la logica delle circostanze concrete, senza che sia necessario il riscontro di ogni singolo aspetto del suo racconto. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche è adeguatamente motivato con il richiamo alla gravità dei fatti, all'assenza di elementi positivi e all'irrilevanza della sola incensuratezza dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. MINCHELLA Anton - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso la sentenza n. 1886/2017 della Corte di Appello di Lecce in data 29/01/2018;
Visti gli atti e il ricorso;
Udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Antonio Minchella;
Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona della Dott.ssa Di Nardo Marilia, che ha chiesto il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 05/04/2017 il Tribunale di Brindisi condannava (OMISSIS) e (OMISSIS) alla pena di …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.