Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44315 del 5 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:44315PEN

Massima

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Il reato di truffa si configura quando l'agente, mediante artifici o raggiri, induce in errore la persona offesa, facendole compiere un atto di disposizione patrimoniale a proprio vantaggio, con conseguente danno per la vittima. L'elemento oggettivo del reato sussiste anche quando l'agente rappresenta falsamente alla persona offesa che il denaro richiesto è un prestito, quando in realtà non vi è alcuna intenzione di restituirlo, e la fa firmare un documento contenente una rinuncia alla somma così carpita. Tali condotte integrano gli estremi dell'artificio e del raggiro, a prescindere dalle condizioni di salute mentale della vittima, essendo sufficiente che questa sia stata tratta in inganno. Integra inoltre la circostanza aggravante dell'aver approfittato di condizioni di minorata difesa il fatto che l'agente abbia abusato della debolezza fisica e della solitudine della persona offesa, molto anziana e convivente con una moglie in stato di demenza senile. Tuttavia, il giudice non può subordinare la concessione della sospensione condizionale della pena all'adempimento dell'obbligo di restituzione del denaro indebitamente ottenuto, in assenza della costituzione di parte civile, poiché tale obbligo attiene esclusivamente al danno civile e non al danno criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domeni - Presidente

Dott. VERGA Giovan - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Pietro - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. SGADARI G - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/10/2017 della Corte di Appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di Appello di Firenze confermava la sentenza…

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