Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 23668 del 5 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:23668PEN

Massima

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Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, previsto dall'art. 314 c.p.p., è subordinato non solo all'accertamento del proscioglimento con sentenza irrevocabile, ma anche alla verifica che il soggetto detenuto non abbia dato o concorso a dare causa all'adozione del provvedimento cautelare poi ritenuto ingiusto. Pertanto, il mero accertamento della sentenza di proscioglimento non è sufficiente a far sorgere automaticamente il diritto alla riparazione, essendo necessaria anche una specifica motivazione in ordine all'assenza di dolo o colpa grave del soggetto detenuto nella determinazione del provvedimento cautelare. La liquidazione dell'indennizzo, inoltre, deve essere adeguatamente motivata sulla base di una valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto, senza limitarsi a un mero calcolo numerico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - Consigliere

Dott. LICARI Carlo - Consigliere

Dott. ROMIS Vincenzo - Consigliere

Dott. MAISANO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

2) DI. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 14/12/2007;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ZECCA GAETANINO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) che ha domandato l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

RILEVATO IN FATTO

La Corte di Appello di Reggio Calabria con sua ordinanza del 26/3/2008 ha condannato il Ministero della…

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