Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3314 del 25 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:3314PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia, di cui all'art. 572 c.p., si configura quando l'agente, con condotte abituali di violenza fisica o morale, cagiona sofferenze e privazioni tali da cagionare un perdurante stato di soggezione e di avvilimento della vittima, anche senza che si giunga a un completo annientamento della sua personalità. La sussistenza del reato non richiede la prova di un programma criminoso preordinato, essendo sufficiente la consapevolezza dell'agente di persistere in un'attività vessatoria idonea a ledere la dignità e il decoro della persona offesa. L'aggravante della presenza del minore, di cui all'art. 572, comma 2, c.p., si configura anche quando il minore assista episodicamente agli atti di violenza, senza che sia necessario che egli abbia contezza dello stato di soggezione e oppressione subito dal genitore. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente motivato dall'assenza di elementi positivi, oltre la mera incensuratezza, idonei a giustificare una diminuzione di pena. La determinazione della pena rientra nel potere discrezionale del giudice, censurabile in cassazione solo in caso di manifesta illogicità o arbitrarietà, senza che possano assumere rilievo, ai fini della sua riduzione, elementi neutri come il tempestivo pagamento della provvisionale o il leale comportamento processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. GIORGI Silv - Consigliere

Dott. AMORUSO R. - Consigliere

Dott. VIGNA M. rel. Consiglie - REGISTRO GENERALE

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI ((omissis)) - N. 26207/2022

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/03/2022 della Corte di appello di Bologna;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Dr. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte d'appello di Bologna ha confermato la sentenza …

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