Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19328 del 21 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:19328PEN

Massima

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Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, pur non essendo caratterizzato dallo scopo di trarre profitto, integra comunque un reato punibile ai sensi dell'art. 12, comma 1, del D.Lgs. n. 286/1998, il cui termine di prescrizione massimo è di sette anni e sei mesi. Tuttavia, qualora il giudice di primo grado non abbia contestato e ritenuto la circostanza aggravante dello scopo di lucro prevista dal comma 3-ter della medesima disposizione, il giudice di appello non può, in assenza di impugnazione del pubblico ministero, applicare tale aggravante senza violare il divieto di reformatio in peius. In tal caso, la pena deve essere determinata senza considerare l'aggravante, con la conseguenza che il reato risulta prescritto al momento della pronuncia della sentenza di secondo grado, non essendo ravvisabili cause di sospensione o interruzione della prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso la sentenza n. 871/2011 della Corte di Appello di Ancona in data 12.02.2015;
Visti gli atti e il ricorso;
Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Antonio Minchella;
Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Dott. Pinelli Mario, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per prescrizione;
Udito il difensore dell'imputato avv. (OMISSI…

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