Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28714 del 10 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:28714PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di calunnia si configura quando l'agente, consapevole dell'innocenza della persona denunciata, presenta una querela falsa e calunniosa, attribuendole un fatto determinato, al fine di procurarle un danno. Ai fini della sussistenza del dolo specifico, non è necessario che l'agente abbia agito con l'esclusivo intento di nuocere alla persona denunciata, essendo sufficiente che egli abbia consapevolmente e volontariamente presentato una denuncia falsa, nella consapevolezza della sua falsità e dell'idoneità della stessa a cagionare un danno all'imputato. Pertanto, il reato di calunnia è integrato anche quando l'agente abbia agito mosso da altri scopi, purché abbia consapevolmente presentato una denuncia falsa, nella consapevolezza della sua falsità e dell'idoneità della stessa a cagionare un danno all'imputato. Inoltre, il reato di calunnia sussiste anche quando l'agente, pur essendo convinto della veridicità di quanto denunciato, abbia agito in assenza di una sufficiente base probatoria, presentando una denuncia priva di riscontri oggettivi. Infine, il reato di calunnia può essere integrato anche quando l'agente, pur essendo a conoscenza di elementi che escludono la responsabilità della persona denunciata, ometta di considerarli, presentando una denuncia priva di fondamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

GU. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 17 maggio 2007 della Corte di appello di Catanzaro;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con la sentenza in epigrafe, la Cor…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.