Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 45633 del 26 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:45633PEN

Massima

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Il sequestro di un bene mobile registrato, disposto nell'ambito di un procedimento penale a carico del suo formale intestatario, non può essere superato dalla semplice allegazione, da parte di un terzo, di essere il reale proprietario del bene, ove tale allegazione risulti priva di adeguato riscontro probatorio e sia formulata in tempi e con modalità tali da far ritenere che essa sia stata predisposta al solo fine di eludere gli effetti del provvedimento ablatorio. In tali casi, il principio di prevalenza della trascrizione, di cui all'art. 2644 c.c., non può trovare applicazione, in quanto la buona fede del terzo preteso proprietario risulta smentita dalla condotta processuale tenuta, volta a ottenere in tempi brevissimi il riconoscimento del diritto di proprietà, evidentemente al solo scopo di sottrarsi agli effetti del sequestro penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. CAMPANATO Graziana - Consigliere

Dott. MARZANO Francesco - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. MAISANO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FE. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 22/12/2008 TRIB. LIBERTA' di GENOVA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FOTI GIACOMO;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. IANNELLI Mario, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

viste le richieste del difensore Avv. (Ndr: testo originale non comprensibile), che ha chiesto l'annullamento del provvedimento impugnato.

OSSERVA

-1- Fe…

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