Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30485 del 22 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30485PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il pubblico ministero ha la facoltà di proporre appello contro le sentenze di proscioglimento dell'imputato, in quanto la sottrazione di tale facoltà da parte del legislatore è stata dichiarata costituzionalmente illegittima dalla Corte Costituzionale. Pertanto, il ricorso proposto dal pubblico ministero, sebbene formalmente qualificato come ricorso per cassazione, deve essere convertito in appello e trasmesso alla competente Corte d'Appello per il giudizio, in quanto la sostanza dell'impugnazione attiene al merito della decisione e postula una diversa valutazione delle risultanze processuali. Il giudice di legittimità, nel valutare l'ammissibilità dell'impugnazione, deve pertanto privilegiare la sostanza rispetto alla forma, al fine di assicurare il rispetto del diritto di impugnazione del pubblico ministero avverso le sentenze di proscioglimento, quale principio di rango costituzionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.G. presso la Corte d'Appello dell'Aquila;

nei confronti di:

Na. Al. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del Gup presso il Tribunale di Pescara in data 6 luglio 2006;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dr. MARTUSCIELLO Vittorio, il quale ha concluso chiedendo la conversione del ricorso in appello.

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