Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10244 del 15 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:10244PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'agente compie atti idonei, diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, valutati ex ante sulla base delle concrete modalità dell'azione e delle circostanze in cui essa si è svolta, a prescindere dalle effettive conseguenze lesive. Il dolo richiesto per il tentato omicidio volontario è il dolo diretto, anche nella forma del dolo alternativo, in cui l'agente prevede e vuole, come scelta sostanzialmente equipollente, la morte o il grave ferimento della vittima. Pertanto, il dolo eventuale è incompatibile con il tentato omicidio, essendo necessaria l'univocità degli atti diretti a cagionare la morte. La valutazione dell'idoneità degli atti e dell'elemento psicologico deve essere effettuata in base a un giudizio ex ante, senza fare riferimento alle conseguenze lesive effettivamente prodotte, le quali rilevano solo come conferma a posteriori della pericolosità della condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2028/2008 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 02/07/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI Raffaele;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALVI Giovanni che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. ARICO' Giovanni, che ha concluso per …

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