Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2006 del 2012

ECLI:IT:TARNA:2012:2006SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: In presenza di manufatti edilizi realizzati abusivamente e non sanati né condonati, gli interventi successivi, anche se astrattamente riconducibili a categorie di opere minori come manutenzione straordinaria, restauro o pertinenze, ripetono la medesima condizione di illegittimità dell'opera principale a cui ineriscono strutturalmente. Pertanto, in tali casi, il Comune ha l'obbligo di ordinare la demolizione di tali interventi abusivi, senza che sia necessaria una specifica valutazione dell'interesse pubblico alla demolizione, in quanto questa consegue in re ipsa dall'accertamento dell'abusività delle opere. La possibilità di non procedere alla rimozione delle parti abusive quando ciò sia di pregiudizio alle parti legittime costituisce solo un'eventualità della fase esecutiva, subordinata alla circostanza dell'impossibilità del ripristino dello stato dei luoghi. Inoltre, la prosecuzione dei lavori su un immobile già oggetto di domanda di condono è di per sé preclusa, senza che sia possibile distinguere tra opere pertinenziali e non, o tra opere soggette al permesso di costruire ed opere realizzabili con denuncia di inizio attività, essendo necessario in ogni caso il rispetto della procedura di legge prevista dall'art. 35 della L. n. 47 del 1985.

Sentenza completa

N. 09550/1996
REG.RIC.

N. 02006/2012 REG.PROV.COLL.

N. 09550/1996 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9550 del 1996, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso, per mandato a margine dell’atto introduttivo del giudizio, dall’avv. ((omissis)), presso il cui studio in Napoli, via S. Lucia, n. 23, è eletto domicilio;

contro

Comune di Barano D'Ischia, in persona del sindaco p.t., non costituito in giudizio;

per l'annullamento

dell’ordinanza n. 162 del 17 maggio 1996, notificata il successivo 29 agosto 1996, recante l’ordine di demolizione delle opere nella stessa indicate realizzate abusivamente;

- di tutti gli altri atti preordinati, connessi e consequenziali;

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