Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20161 del 8 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:20161PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione delle misure di prevenzione personale deve fondarsi su elementi di fatto concreti e specifici, idonei a integrare le categorie di pericolosità tipizzate dalla legge, senza che possa rilevare la mera contiguità o vicinanza del soggetto proposto all'associazione mafiosa. Il concetto di "appartenenza" all'associazione mafiosa, rilevante per l'applicazione delle misure di prevenzione, richiede un apporto concreto e funzionale agli scopi del sodalizio criminoso, con esclusione delle situazioni di mera frequentazione o collateralità. Il giudice della prevenzione può autonomamente ricostruire la rilevanza penale di condotte emerse durante l'istruttoria, purché siano caratterizzate dalla finalità patrimoniale o di profitto e dall'alterazione di meccanismi negoziali o di rapporti economici, sociali e civili, anche in assenza di un pregresso accertamento penale definitivo. L'attualità della pericolosità sociale può essere desunta dalla persistenza di una spiccata propensione del soggetto a porre in essere condotte illecite, anche attraverso il coinvolgimento di società e imprese riconducibili al suo nucleo familiare, senza che rilevi la cessazione di specifiche attività imprenditoriali. Il giudice della prevenzione può operare una diversa qualificazione della pericolosità del proposto, anche in sede di gravame, senza che ciò comporti una violazione del diritto di difesa, purché sia garantito il contraddittorio sulle questioni dedotte o deducibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore generale presso la Corte di appello di Genova;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
e da (OMISSIS);
avverso il decreto emesso dalla Corte di appello di Genova il 19 ottobre 1917;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dr. Maria Daniela Borsellino;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del sostituto Procuratore generale Dr. Picard…

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