Consiglio di Stato sentenza n. 9787 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:9787SENT

Massima

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Il rilascio di un'autorizzazione comunale per il trasferimento di un chiosco di somministrazione di alimenti e bevande in un'area non prevista dagli atti di programmazione commerciale del Comune è illegittimo, in quanto viola il principio di legalità e il regolamento comunale che subordina il rilascio dell'autorizzazione all'individuazione del posteggio negli atti programmatori. Tale principio non può essere derogato sulla base di un'ordinanza cautelare che impone al Comune di individuare un sito "potenzialmente equivalente" al precedente, in quanto tale ordine non può essere eseguito in violazione della normativa vigente. Inoltre, il fatto che in precedenza l'area fosse occupata da un'edicola, senza contestazioni da parte dei residenti, non integra acquiescenza rispetto all'installazione di un chiosco di somministrazione, attesa la diversità degli effetti pregiudizievoli derivanti dalle due attività. Pertanto, l'autorizzazione comunale per il trasferimento del chiosco in un'area non prevista dagli atti programmatori deve essere annullata, in quanto adottata in violazione del principio di legalità e delle norme regolamentari che disciplinano il rilascio delle autorizzazioni per l'occupazione di suolo pubblico.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/11/2023

N. 09787/2023REG.PROV.COLL.

N. 02716/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello numero di registro generale 2716 del 2020, proposto da
Cinzia Silvia Veronesi, Giuseppe Frascà, Condominio di Corso Luigi Manusardi 2 – Milano, rappresentati e difesi dagli avvocati Mariapaola Locco e Maria Beatrice Zammit, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Maria Beatrice Zammit in Roma, via Alessandria n. 130;

contro

Comune di Milano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuseppe Lepore, Antonello Mandarano, Irma Marinelli, Ruggero Meroni, Donatella Silvia e Anna Tavano, con domicilio digitale come da PEC da Reg…

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