Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il rilascio e il rinnovo di concessioni per lo sfruttamento di beni demaniali di rilevanza economica, quali le acque termominerali, devono avvenire nel rispetto dei principi di concorrenza, non discriminazione, parità di trattamento e trasparenza, desumibili direttamente dall'ordinamento europeo, anche in assenza di specifiche norme di recepimento, attraverso procedure di evidenza pubblica che garantiscano l'accesso al mercato a tutti gli operatori interessati. Il rinnovo automatico delle concessioni in capo al precedente concessionario, senza l'espletamento di una selezione competitiva, si pone in contrasto con tali principi comunitari, determinando una reiterazione di affidamenti diretti non consentita. Tuttavia, in attesa dell'approvazione di una pianificazione di settore, è consentito il rilascio di nuove concessioni, di durata massima pari a cinque anni, esclusivamente nel caso di concessioni già rilasciate in passato e cessate da non più di due anni, al fine di assicurare la continuità delle attività di sfruttamento delle risorse termominerali, fermo restando il rispetto dei principi di tutela ambientale e di razionale utilizzo delle risorse.