Il fallimento del cessionario di un'area in convenzione per edilizia residenziale pubblica comporta la decadenza automatica dalla cessione, senza alcun margine di discrezionalità per l'amministrazione comunale. La pronuncia di decadenza da parte del responsabile del servizio urbanistico è un atto dovuto e vincolato, non rimesso alla valutazione di opportunità dell'amministrazione, in quanto la finalità pubblica di realizzare il programma di edilizia convenzionata verrebbe altrimenti compromessa dal conferimento degli alloggi alla massa fallimentare. Pertanto, il Comune è tenuto a dichiarare la decadenza dalla cessione, a rientrare in possesso dell'area e a corrispondere al fallimento il valore dell'area, detratto il residuo debito con l'istituto di credito e una penale del 20%, oltre al risarcimento degli interessi passivi e delle spese sostenute dal fallimento per la manutenzione dell'immobile fino alla pronuncia di decadenza. La decisione sulla decadenza, in quanto atto di disposizione del patrimonio immobiliare, è di competenza del Consiglio Comunale e non può essere rimessa alla Giunta o alla dirigenza.