Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26748 del 13 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:26748PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni mobili e immobili, quote societarie, imprese e complessi aziendali può essere disposto dal giudice, su richiesta del pubblico ministero, al fine di impedire la reiterazione di reati o l'aggravamento delle conseguenze di quelli già commessi, nonché per rendere possibile la futura confisca dei beni che hanno costituito il prezzo, il prodotto, il profitto o l'impiego di attività delittuose, in particolare di reati di associazione di tipo mafioso. Tuttavia, il provvedimento ablativo deve essere adeguatamente motivato, indicando specificamente gli elementi che giustificano il pericolo di reiterazione o aggravamento del reato, ovvero il nesso di strumentalità tra i beni da sottoporre a sequestro e l'attività criminosa accertata, nonché la sproporzione tra il valore dei beni e i redditi leciti dei soggetti interessati. In assenza di una motivazione puntuale e analitica sui presupposti di applicazione della misura cautelare reale, il provvedimento è nullo per violazione dell'obbligo di motivazione di cui all'art. 125, comma 3, c.p.p. Inoltre, l'annullamento di un precedente sequestro per meri vizi formali non preclude l'adozione di un nuovo provvedimento ablativo, purché adeguatamente motivato, anche sui medesimi beni e nei confronti degli stessi soggetti, in quanto le esigenze cautelari o sanzionatorie possono trovare autonoma espressione in ciascun procedimento. Infine, il principio del ne bis in idem non impedisce che uno stesso bene possa essere sottoposto a sequestro o confisca in distinti procedimenti penali, in relazione a posizioni diverse di soggetti differenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefan - Presidente

Dott. GIORDANO Emilia - Consigliere

Dott. BASSI A - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martin - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 03/03/2021 della Corte d'appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;
uditi i difensori, avv. (OMISSIS) e avv. (OMISSIS), che hanno concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO…

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