Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6871 del 22 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6871PEN

Massima

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Il concorso di più soggetti nella commissione del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale può essere commesso da più soggetti che, con il loro contributo attivo nella gestione dell'azienda fallita, abbiano concorso alla realizzazione delle condotte distrattive, occultatrici, dissipative o distruttive del patrimonio sociale. L'amministratore di diritto risponde unitamente all'amministratore di fatto per non aver impedito l'evento che aveva l'obbligo di impedire, essendo sufficiente, sotto il profilo soggettivo, la generica consapevolezza che l'amministratore effettivo stesse distraendo, occultando, dissimulando, distruggendo o dissipando i beni sociali. Tuttavia, quando l'amministratore di diritto abbia accettato il ruolo esclusivamente allo scopo di fare da prestanome, la sola consapevolezza che dalla propria condotta omissiva possano scaturire gli eventi tipici del reato (dolo generico) o l'accettazione del rischio che questi si verifichino (dolo eventuale) possono risultare sufficienti per l'affermazione della sua responsabilità penale. La valutazione della sussistenza dell'elemento psicologico del reato di ricettazione, nonché l'esclusione di una derubricazione del reato nella contravvenzione di cui all'art. 712 c.p., deve essere effettuata sulla base delle risultanze processuali in ordine alla consapevolezza dell'imputato che la merce acquistata avesse un prezzo conveniente proprio perché non era stata pagata dalla società fallita ai fornitori. Il giudizio di merito sulla concessione delle attenuanti generiche e sulla determinazione della pena, rientrando nella discrezionalità del giudice di merito, è sottratto al controllo di legittimità della Corte di Cassazione, purché la motivazione non sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico e sia sorretta da sufficiente motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 727/2012 CORTE APPELLO di GENOVA, del 21/02/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/10/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA MICCOLI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. Vito D'AMBROSIO, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso della (OMISSIS) e il rigetto del ricorso del (OMISSIS).
Per l'imputato (OMISSIS…

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