Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26588 del 29 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:26588PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando il comportamento minaccioso o molesto di taluno, posto in essere con condotte reiterate, abbia cagionato nella vittima un grave e perdurante stato di turbamento emotivo, ovvero un fondato timore per la propria incolumità o di una persona a lei legata da relazione affettiva, ovvero abbia costretto la stessa ad alterare in modo significativo e protratto le proprie abitudini di vita, al fine di evitare l'ingerenza del molestatore nella propria sfera privata. La reiterazione di almeno due condotte di minaccia o molestia è sufficiente ad integrare l'elemento costitutivo della reiterazione del reato, il quale prevede eventi alternativi, la realizzazione di ciascuno dei quali è idonea ad integrarlo. La mancata concessione delle attenuanti generiche e la quantificazione della pena sono logicamente e congruamente motivate sulla base della reiterazione delle condotte delittuose e della personalità del reo, rientrando tali valutazioni nell'ambito del sindacato del giudice di merito, non sindacabili in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o travisamento della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/02/2016 della CORTE APPELLO SEZ.DIST. di TARANTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/04/2017, la relazione svolta dal Consigliere GERARDO SABEONE;
Udito il Procuratore Generale in persona del LUIGI ORSI che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito per il ricorrente l'avvocato (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Lecce, Sezione Dist…

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