Consiglio di Stato sentenza n. 7983 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:7983SENT

Massima

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Il potere di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza, previsto dall'art. 159, comma 3, del D. Lgs. n. 42/2004, non comporta un riesame complessivo delle valutazioni discrezionali compiute dalla Regione o da un ente sub-delegato, tale da consentire la sovrapposizione o sostituzione di una propria valutazione di merito a quella compiuta in sede di rilascio dell'autorizzazione. L'esercizio di tale potere si estrinseca in una verifica di legittimità, che si estende a tutte le figure sintomatiche del vizio di eccesso di potere, senza poter sindacare la discrezionalità tecnica dell'amministrazione, salvo che essa non sia basata su erronei presupposti di fatto o non appaia manifestamente irragionevole. Pertanto, la Soprintendenza può annullare l'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune, anche in presenza di un precedente parere favorevole della Commissione Edilizia Comunale Integrata, qualora ritenga che l'opera abusiva non sia conforme alle prescrizioni di tutela del paesaggio, senza che ciò comporti una sostituzione della propria valutazione di merito a quella degli organi comunali. Inoltre, la Soprintendenza può valutare la sostanziale identità tra progetti presentati in diverse istanze di condono edilizio, al fine di assicurare coerenza tra provvedimenti riguardanti la medesima fattispecie, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede giurisdizionale, salvo che non sia basata su erronei presupposti di fatto o non appaia manifestamente irragionevole. Infine, la destinazione urbanistica di un'area, anche se finalizzata alla promozione dell'attività turistica, non può condizionare la valutazione della Soprintendenza circa la compatibilità paesaggistica degli abusi edilizi, in assenza di una specifica disciplina derogatoria che consenta di stabilire quando la tutela del paesaggio possa ritenersi recessiva rispetto ad altri interessi pubblici.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/08/2023

N. 07983/2023REG.PROV.COLL.

N. 05680/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5680 del 2019, proposto da
((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Brescia n. 16;

contro

Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in persona del ministro
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, 12;
((omissis)) e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino, non costituita in giudizio;

nei confronti

((omissis)), non costituito in giudizio;

per la …

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