Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24932 del 30 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:24932PEN

Massima

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La partecipazione dell'imputato all'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti può essere desunta anche dalla commissione di singoli episodi criminosi, purché tali condotte, per le loro connotazioni, siano in grado di attestare un ruolo specifico della persona, funzionale all'associazione e alle sue dinamiche operative e di crescita criminale, e risultino compiute con l'immanente coscienza e volontà dell'autore di fare parte dell'organizzazione. Anche il coinvolgimento in un solo reato-fine può integrare l'elemento oggettivo della partecipazione, nel caso in cui le connotazioni della condotta dell'agente, consapevolmente servitosi dell'organizzazione per commettere il fatto, ne rivelino, secondo massime di comune esperienza, un ruolo nelle dinamiche operative del gruppo criminale. Ai fini della configurabilità del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di lieve entità, non è sufficiente considerare la natura dei singoli episodi di cessione accertati in concreto, ma occorre valutare le potenzialità dell'organizzazione, con riferimento ai quantitativi di sostanze che il gruppo è in grado di procurarsi. Deve essere esclusa l'ipotesi di cui all'art. 74, comma 6, del D.P.R. n. 309 del 1990, quando, per la complessiva attività in concreto esercitata, per la molteplicità degli episodi di spaccio, reiterati in un lungo arco di tempo, e per la predisposizione di un'idonea organizzazione che preveda uno stabile e continuativo approvvigionamento di quantitativi rilevanti di sostanze stupefacenti, quell'attività sia incompatibile con il carattere della lieve entità. La motivazione per relationem è da considerare legittima quando faccia riferimento a un legittimo atto del procedimento, la cui motivazione risulti congrua rispetto all'esigenza di giustificazione propria del provvedimento di destinazione, fornisca la dimostrazione che il giudice ha preso cognizione del contenuto sostanziale delle ragioni del provvedimento di riferimento e le abbia meditate e ritenute coerenti con la sua decisione, e l'atto di riferimento, quando non venga allegato o trascritto nel provvedimento da motivare, sia conosciuto dall'interessato o almeno ostensibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI Francesco - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

Dott. PROTO PISANI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/12/2020 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. PAOLA PROTO PISANI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. GIULIO ROMANO.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 10 dicembre 2020 il Tribunale di Catania ha confermato l'ordinanza del 16 novembre 2020 con la quale il giudice per le indagini preliminari presso lo stesso Tribunale ha applicato a (OMISSIS) la misura della custodia caut…

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