Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 17166 del 3 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:17166PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La depenalizzazione di una fattispecie penale ha effetto retroattivo, per cui la sentenza di condanna per un fatto non più previsto dalla legge come reato deve essere annullata senza rinvio, in applicazione del principio di legalità e del divieto di retroattività della legge penale sfavorevole sanciti dall'art. 2 c.p. Inoltre, qualora una fattispecie penale sia stata introdotta successivamente al fatto contestato, essa non può trovare applicazione retroattiva in mancanza di una espressa previsione di legge, in ossequio al medesimo principio di legalità. Il giudice è pertanto tenuto a verificare la sussistenza dei presupposti di legge per l'applicazione della norma penale, annullando la sentenza di condanna ove risulti che il fatto non è più previsto dalla legge come reato o che la fattispecie non era ancora prevista al momento della commissione del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. MAISANO Giulio - rel. Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. LI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 306/2009 CORTE APPELLO di TRENTO, del 16/07/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIO MAISANO;

udito il P.G. in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

De. Li. propone ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte d…

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