Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10260 del 2011

ECLI:IT:TARLAZ:2011:10260SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di condono edilizio ai sensi dell'art. 32, comma 43 del d.l. n. 269 del 2003, con il pagamento della relativa sanzione, comporta la sospensione dei procedimenti sanzionatori, anche in caso di contestata proprietà pubblica dell'area su cui insiste l'opera abusiva, fino all'esito del procedimento di condono, in applicazione dell'art. 32, comma 25 del medesimo decreto legge e dell'art. 44 della legge n. 47 del 1985. Ciò in quanto, in assenza di richiesta di parere alle autorità preposte alla tutela di eventuali vincoli, non può formarsi il silenzio-rifiuto sulla domanda di condono, con conseguente obbligo per l'Amministrazione di pronunciarsi sulla stessa. La presentazione della domanda di condono, pertanto, impedisce l'adozione di provvedimenti sanzionatori, quali la demolizione, fino all'esito del relativo procedimento, a prescindere dalla contestata natura pubblica o privata dell'area su cui insiste l'opera abusiva.

Sentenza completa

N. 05579/2004
REG.RIC.

N. 10260/2011 REG.PROV.COLL.

N. 05579/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5579 del 2004, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli ((omissis)) e ((omissis)) presso il cui studio in Roma, Viale Mazzini, n.11 è elettivamente domiciliato;

contro

Roma Capitale in persona del sindaco legale rappresentante p.t. rappresentato e difeso dall’Avv. ((omissis)) e dall’Avv. ((omissis)) dell’Avvocatura comunale presso la cui sede in Roma Via del Tempio di Giove, n. 21 domicilia;
Roma Capitale - Municipio di Roma III in persona del legale rappresentante p.t.;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale n. 339 del 9 marzo 2004 con la quale Rom…

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