Il diniego di ampliamento di un'area di suolo pubblico concessa in uso a un esercizio commerciale, nonché l'ordine di rimozione di strutture di arredo difformi da quelle prescritte, sono legittimi quando l'area oggetto della richiesta di ampliamento ricade a meno di cinque metri dall'angolo dell'edificio, in una zona di particolare pregio storico-ambientale, e le nuove strutture di arredo proposte risultano incompatibili con il contesto monumentale, come attestato dal parere negativo della competente Sovrintendenza ai Beni Culturali. L'interesse pubblico alla tutela dell'integrità e del decoro di un ambiente monumentale, perseguito dall'autorità preposta, prevale sull'interesse meramente individuale dell'esercente a utilizzare strutture più comode o convenienti, giustificando pertanto l'ordine di rimozione delle installazioni abusive e il ripristino degli arredi tradizionali e compatibili con il contesto. Le risultanze delle verifiche effettuate dalle competenti autorità pubbliche, attestate nei relativi verbali, godono di fede privilegiata e possono essere messe in discussione solo a mezzo di querela di falso.