Cassazione penale Sez. III sentenza n. 39777 del 26 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:39777PEN

Massima

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La confisca dei beni ai sensi dell'art. 12-sexies della L. n. 356 del 1992 può essere disposta nei confronti del condannato per uno dei reati indicati nella norma, quando sia provata l'esistenza di una sproporzione tra il reddito dichiarato o i proventi della sua attività economica lecita e il valore economico dei beni nella sua disponibilità, senza che rilevi il requisito della pertinenzialità tra il bene e il reato per cui si procede. In tali ipotesi, grava sull'accusa l'onere di dimostrare l'esistenza di situazioni indicative di una discrasia tra intestazione formale e disponibilità effettiva del bene, tale da affermare che il terzo intestatario si sia prestato alla titolarità apparente al solo fine di favorire la permanenza dell'acquisizione del bene in capo al condannato e quindi di tutelarlo contro il rischio della confisca. Tuttavia, in casi limite, come quello di beni intestati a familiari stretti del condannato (madre, fratello, ecc.), sussiste una presunzione di illecita accumulazione patrimoniale, in forza della quale è sufficiente dimostrare che il titolare apparente non svolge un'attività tale da procurargli il bene acquisito, per imporre a suo carico l'onere di provarne la legittima provenienza e l'effettività della propria posizione di titolare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. GRILLO Renato - rel. Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 10958/2013 CORTE APPELLO di ROMA, del 16/04/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/07/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRILLO RENATO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS) foro di Roma.
RITENUTO IN FATTO
1.1 Con sentenza del 16 aprile 2014 la Corte di Appello di Roma, in parz…

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