Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 12022 del 31 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:12022CIV

Massima

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Il decreto di rigetto dell'impugnazione avverso il provvedimento del giudice delegato che aveva respinto la domanda di ammissione al passivo di un credito derivante da un mutuo garantito da ipoteca è legittimo quando il giudice, pur non negando la veridicità dei fatti attestati nell'atto pubblico redatto dal notaio, interpreta l'espressione utilizzata nell'atto non come attestazione del materiale passaggio del denaro, ma come mera dichiarazione delle parti circa l'avvenuto versamento, di cui l'atto pubblico fa prova fino a querela di falso solo per quanto riguarda le dichiarazioni rese, e non della loro veridicità. Inoltre, il giudice può esaminare l'eccezione del curatore relativa alla carenza probatoria dell'effettivo versamento della somma mutuata, nonostante l'inammissibilità di nuove eccezioni, in quanto tale eccezione era stata ritualmente avanzata dal curatore in precedenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 1

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SALME' Giuseppe - Presidente

Dott. SALVAGO Salvatore - Consigliere

Dott. RORDORF Renato - Consigliere

Dott. CECCHERINI Aldo - Consigliere

Dott. ZANICHELLI Vittorio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

CH. s.p.a. (gia' MI. s.p.a.), con domicilio eletto in Roma, via Anapo n. 39, presso l'Avv. ((omissis)) che la rappresenta e difende unitamente all'Avv. ((omissis)), come da procura in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

MA. GI. , fallito, in persona del curatore pro tempore, con domicilio eletto in Roma, via Baiamonti n. 10, presso l…

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