Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46499 del 2 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:46499PEN

Massima

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La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: L'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 si applica non solo a chi è organicamente inquadrato in associazioni mafiose, ma anche a chi, pur non facendone parte, agisce con modalità e strumenti tipici della criminalità organizzata di stampo mafioso, prospettando la potenzialità intimidatrice e coercitiva di un sodalizio criminale, anche senza riuscire effettivamente a determinare l'assoggettamento della vittima. Ciò in quanto la ratio della circostanza aggravante non è solo quella di punire più severamente chi agevola le finalità di un'associazione mafiosa, ma anche chi si avvale del metodo mafioso, caratterizzato da una violenza e minaccia più penetrante ed efficace derivante dalla prospettazione della sua provenienza da un gruppo criminale dedito a molteplici e gravi delitti. L'idoneità intimidatrice della condotta deve essere valutata ex ante, sulla base delle circostanze oggettive e soggettive del fatto, senza che assuma rilievo l'effettiva capacità di realizzare il male prospettato o l'atteggiamento di contrapposizione dialettica assunto dalla vittima, purché la minaccia conservi una parvenza di serietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso promosso da:

1) CO. CA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 186/2009 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 17/02/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria; lette le conclusioni del PG Dott. LO VOI Francesco, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per Cassazione Co. Ca. avverso l'ordinanza in data 17 febbraio 2009 con la quale, per quello che qui interessa, e' stata confermata la ordinanza…

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