Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15696 del 14 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15696PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, sussiste quando il giudice, sulla base di elementi non meramente congetturali, possa affermare che l'indagato, verificandosi l'occasione, possa facilmente commettere nuovi reati della stessa specie di quello per cui si procede, in ragione della frequenza e del carattere consolidato dei contatti con soggetti dediti ad attività illecite, nonché della reiterata iniziativa dell'indagato nella ricerca di nuove occasioni per delinquere. In tali ipotesi, il requisito della "concretezza" richiesto dall'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p. è integrato dalla dimostrazione di potenziali occasioni prossime favorevoli alla commissione di nuovi reati, mentre il requisito dell'"attualità" sussiste in relazione all'esistenza di tali occasioni. Pertanto, il giudice è tenuto a motivare in modo specifico sull'esistenza di tali elementi, al fine di giustificare l'applicazione di una misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenz - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1212/2015 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 08/10/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO TUTINELLI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza 8 ottobre 2015, il Tribunale di Palermo in funzione di giudice dell'appello cautelare, in parziale accoglimento dell'appello proposto dal PM, h…

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