Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8416 del 25 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:8416PEN

Massima

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Il reato di rissa si configura quando, in uno stesso contesto di tempo e luogo, gruppi contrapposti si affrontano utilizzando armi, a prescindere dal fatto che le armi siano state effettivamente utilizzate da tutte le persone coinvolte o che alcune di esse abbiano reagito all'aggressione. L'esimente della legittima difesa non è applicabile quando l'imputato ha determinato volontariamente la situazione di pericolo in cui si è trovato ad agire, come nel caso in cui abbia aggredito la persona che aveva invitato a un incontro che avrebbe dovuto essere di chiarimento pacificatore, trasformandolo invece in uno scontro finale. In tali ipotesi, non ricorrono né la costrizione e la necessità difensive, né l'offesa ingiusta da altri portata, requisiti essenziali per l'applicazione della scriminante di cui all'art. 52 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. MI. CO. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/11/2007 CORTE ASSISE APPELLO di LECCE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. MELONI Vittorio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. Verso le ore 18,45 del 3 marz…

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