Consiglio di Stato sentenza n. 2624 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:2624SENT

Massima

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Il provvedimento di acquisizione coattiva di un fondo privato al patrimonio pubblico, adottato ai sensi dell'art. 43 del D.P.R. n. 327/2001, è illegittimo e deve essere annullato qualora la norma di legge sulla quale si fonda sia stata successivamente dichiarata costituzionalmente illegittima per eccesso di delega legislativa, in quanto l'istituto previsto dall'art. 43 presentava numerosi aspetti di novità rispetto alla disciplina espropriativa oggetto delle disposizioni espressamente contemplate dalla legge di delega, la quale aveva conferito al legislatore delegato il potere di provvedere solo ad un coordinamento formale e non anche a innovare le disposizioni medesime. In tal caso, il proprietario del fondo ha diritto alla restituzione dello stesso, senza che possa ostare l'avvenuta realizzazione di opere pubbliche o private sul relativo sedime, in quanto l'occupazione è stata ab origine priva di valido titolo espropriativo. Inoltre, l'art. 43 del D.P.R. n. 327/2001 non può trovare applicazione quando l'occupazione del bene è avvenuta senza una preventiva dichiarazione di pubblica utilità e il bene appreso non è utilizzato per scopi di interesse pubblico, essendo in tal caso il privato titolare del diritto alla restituzione del bene illegittimamente occupato, a prescindere dall'avvenuta realizzazione di opere sul relativo sedime. Infine, l'acquisizione sanante disposta dall'Amministrazione ai sensi del combinato disposto degli artt. 43 e 57 del D.P.R. n. 327/2001 può trovare applicazione solo in relazione a progetti di opere pubbliche successivi all'entrata in vigore del medesimo Testo Unico.

Sentenza completa

N. 09519/2005
REG.RIC.

N. 02624/2011REG.PROV.COLL.

N. 09519/2005 REG.RIC.

N. 09695/2005 REG.RIC.

N. 09733/2005 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9519 del 2005, proposto da:
Calò Lenoci Srl, in persona del suo legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avv. ((omissis)), con domicilio eletto in Roma presso lo studio dell’Avv. ((omissis)), via Cicerone n.44;

contro

Artorafa di ((omissis)) & C. Srl (già Panificio Pugliese S.r.l.), in persona del suo legale rappresentante
pro tempore
, costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso dall’Avv. ((omissis)) e dall’Avv. ((omissis)), con domicilio eletto in Roma presso lo studio dell’Avv. ((omissis)), Piazzale Clodio 1; Conso…

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