Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51236 del 19 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51236PEN

Massima

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Il reato di violenza privata si configura quando la condotta dell'agente, anche attraverso il mero parcheggio di un'autovettura in modo tale da impedire l'accesso altrui, priva coattivamente la persona offesa della libertà di determinazione e di azione, essendo sufficiente qualsiasi mezzo idoneo a limitare la libertà personale della vittima. L'onere di indicare specificamente gli atti affetti da inutilizzabilità e la loro incidenza sul compendio indiziario grava sulla parte che eccepisce tale vizio, a pena di inammissibilità del relativo motivo di ricorso per cassazione. Il ricorso proposto oltre il termine di legge è inammissibile, comportando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, di una somma in favore della Cassa delle ammende e della rifusione delle spese sostenute dalla parte civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/01/2018 della CORTE APPELLO di POTENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANGELO CAPUTO;
Uditi in pubblica udienza il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non sussiste e, per la parte civile, l'Avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'Avv. …

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