Il provvedimento di revoca di una licenza per l'esercizio di un'attività commerciale, adottato sulla base di esigenze di sicurezza pubblica, deve essere sorretto da una motivazione adeguata che tenga conto di tutte le circostanze rilevanti, ivi comprese quelle che possano dimostrare il venir meno della pericolosità sociale del soggetto interessato. In particolare, qualora il titolare della licenza sia stato in passato beneficiario di elargizioni in denaro quale vittima di estorsione e usura, la pubblica amministrazione è tenuta a valutare se tale circostanza, unitamente al decorso del tempo e all'assenza di ulteriori elementi di criticità, possa far ritenere cessata la pericolosità sociale, così da escludere i presupposti per la revoca del titolo autorizzatorio. Il principio di non antinomia tra i diversi provvedimenti adottati dall'autorità pubblica impone, inoltre, di verificare la coerenza e la compatibilità delle determinazioni assunte nel tempo, al fine di assicurare la ragionevolezza e la proporzionalità dell'azione amministrativa. La motivazione del provvedimento di revoca deve pertanto esplicitare l'iter logico-giuridico seguito dall'amministrazione, dando conto di tutte le circostanze rilevanti e del loro apprezzamento comparativo, in modo da consentire il sindacato giurisdizionale sulla legittimità dell'atto.