Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3698 del 29 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:3698PEN

Massima

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La falsificazione di un certificato di qualifica professionale o di specializzazione rilasciato da un ente di formazione regionale, apparentemente sottoscritto da un pubblico ufficiale, integra il reato di falsità materiale commessa dal privato di cui agli artt. 477 e 482 c.p. Ciò in quanto tali attestati, pur essendo rilasciati da un soggetto privato, assumono rilevanza pubblicistica in quanto attestano il conseguimento di una qualifica professionale regolata da norme di diritto pubblico. La qualifica soggettiva del soggetto deputato al rilascio della certificazione (pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio) consente di attribuire a tali documenti la natura di certificati amministrativi, la cui falsificazione da parte del privato è punita ai sensi dell'art. 482 c.p. Inoltre, la disciplina pubblicistica dell'attività di estetista, soggetta a SCIA, conferisce profilo pubblicistico all'attività svolta dall'ente di formazione e agli atti da esso emessi che assumono rilevanza esterna, come i certificati di qualifica e specializzazione professionale. Pertanto, la falsificazione di tali attestati, apparentemente provenienti da un soggetto dotato di pubblici poteri certificatori, integra il reato di falsità materiale commessa dal privato, a prescindere dalla natura privatistica del rapporto tra l'ente formativo e il soggetto che ha conseguito la qualifica. La Corte di Cassazione ha inoltre escluso l'applicabilità della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p. in considerazione della delicatezza dell'attività di estetista, ritenuta potenzialmente pericolosa o dannosa per la collettività. Infine, la richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova, avanzata per la prima volta in appello, è stata correttamente rigettata in quanto incompatibile con il giudizio di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/02/2018 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere SESSA RENATA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LORI PERLA;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita'.
udito il difensore:
L'avvocato (OMISSIS) si riporta al ricorso e ne chiede l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 26.2.2…

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