Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15654 del 14 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15654PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, quale espressione del diritto costituzionale di libera manifestazione del pensiero, non può essere invocato per giustificare l'utilizzo di espressioni gravemente lesive dell'onore e della reputazione altrui, che travalicano i limiti della continenza e si risolvono in una mera aggressione verbale ingiustificata. Perché possa ritenersi sussistente la causa di giustificazione del legittimo esercizio del diritto di critica, è necessario che le modalità espressive impiegate siano proporzionate e funzionali alla comunicazione dell'informazione, senza degenerare in termini gravemente infamanti e inutilmente umilianti nei confronti del soggetto criticato. Inoltre, la mera convinzione soggettiva di aver subito un'ingiustizia, in assenza di riscontri oggettivi, non è sufficiente a integrare la causa di non punibilità della provocazione, neppure nella forma putativa, essendo necessario che il fatto ingiusto altrui sia effettivamente dimostrato. In tali ipotesi, tuttavia, la situazione soggettiva dell'agente può rilevare ai fini della concessione delle attenuanti generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1775/2012 della Corte di Appello di Catania del 27.5.2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Roberto Amatore;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Cardia Delia che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per l'imputato l'Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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