Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21134 del 15 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21134PEN

Massima

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Il comportamento di resistenza attiva e violenta di un soggetto nei confronti di pubblici ufficiali che tentano di sottoporlo a controllo di polizia, con il fine di sottrarsi all'azione degli stessi, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale, anche qualora il soggetto si sia limitato a divincolarsi e tentare la fuga, senza che rilevi l'assenza di lesioni gravi o la mancata prognosi di lunga durata. Parimenti, le lesioni, anche di lieve entità, cagionate ai pubblici ufficiali nel corso di tale condotta, integrano il reato di lesioni volontarie aggravate, non essendo necessario che le stesse comportino una apprezzabile riduzione di funzionalità degli arti colpiti. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle circostanze attenuanti generiche, potendo legittimamente negarle in ragione della gravità intrinseca del fatto e dei precedenti penali del soggetto, senza che assuma rilievo la mera prospettazione di circostanze favorevoli. Tuttavia, ove la condotta contestata integri il reato di violazione degli obblighi inerenti a misura di prevenzione personale, dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale, la relativa condanna deve essere annullata senza rinvio per insussistenza del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Lu - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso presentato da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/2/2018 della Corte d'appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d'appello di Palermo ha confermato la condanna di (O…

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