Il diniego di concessione in sanatoria di opere edilizie abusive costituisce il presupposto necessario e prodromico all'emanazione dell'ordinanza di ingiunzione alla loro rimozione, sicché la pendenza del giudizio avente ad oggetto il predetto diniego esige, per ragioni di pregiudizialità, la sospensione del processo relativo all'impugnazione dell'ordinanza di ingiunzione, al fine di evitare un eventuale contrasto di giudicati tra le stesse parti. La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Il diniego di concessione in sanatoria di opere edilizie abusive costituisce il presupposto necessario e prodromico all'emanazione dell'ordinanza di ingiunzione alla loro rimozione. Pertanto, la pendenza del giudizio avente ad oggetto il predetto diniego esige, per ragioni di pregiudizialità, la sospensione del processo relativo all'impugnazione dell'ordinanza di ingiunzione, al fine di evitare un eventuale contrasto di giudicati tra le stesse parti. Il giudice, in tali casi, deve sospendere il processo relativo all'impugnazione dell'ordinanza di ingiunzione in attesa della definizione del giudizio sul diniego di concessione in sanatoria, in applicazione del principio di pregiudizialità di cui all'art. 295 c.p.c.