Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41291 del 5 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:41291PEN

Massima

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Il falso materiale in atti pubblici, realizzato mediante la formazione di documenti attestanti fatti non veri, integra il reato di cui agli articoli 476 e 482 del codice penale, anche quando commesso nell'ambito di un più ampio disegno criminoso finalizzato all'evasione degli obblighi contributivi previsti dalla normativa sull'emersione del lavoro irregolare. Tuttavia, la semplice messa a disposizione dell'interessato di un singolo bollettino di ricevuta di versamento postale, sia pure falso, non è sufficiente a integrare l'elemento oggettivo del reato di truffa, configurandosi al più un'evasione agli obblighi contributivi, pur se da essa derivi un danno ai lavoratori interessati. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare con rigore la sussistenza degli elementi costitutivi di ciascun reato contestato, senza operare automatiche equiparazioni tra fattispecie penali diverse, al fine di assicurare il rispetto del principio di tassatività e determinatezza della fattispecie criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) UG. EU. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 13/02/2008 CORTE APPELLO DI MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in Pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. CALABRESE RENATO LUIGI;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Salzano Francesco che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. Scardaccione Francesco in sostituzione dell'avv. Di Matte…

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