Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, realizzato attraverso un'organizzazione strutturata e transnazionale, che si avvale di mezzi e modalità idonei a eludere i controlli di frontiera e a garantire il trasferimento illegale di numerosi stranieri, integra il reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, con conseguente sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 275 c.p.p., comma 3, in ragione della gravità dei fatti, della struttura organizzativa dimostrata e del concreto pericolo di reiterazione del reato e di fuga, anche in considerazione di precedenti analoghi. La valutazione degli elementi indiziari deve essere effettuata in modo unitario e complessivo, senza atomizzazione delle risultanze, tenendo conto delle attività investigative svolte e del contenuto delle intercettazioni, le quali, se inquadrate nel contesto probatorio, assumono rilevanza indiziante. Il giudicato penale definitivo, ai fini della verifica della sovrapposizione dei fatti contestati, deve essere accertato con riferimento alla sentenza di condanna e non all'ordinanza cautelare, essendo questa meramente endoprocessuale e non coincidente necessariamente con il giudicato.