Il mancato rispetto del termine ragionevole per l'esercizio del potere di annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo, in assenza di accertamenti tecnici di particolare complessità, determina l'illegittimità del provvedimento di annullamento, a tutela del principio di buon andamento della pubblica amministrazione e del legittimo affidamento del destinatario del provvedimento originario. Ciò vale anche per i provvedimenti adottati prima dell'entrata in vigore della legge n. 124/2015, che ha introdotto il termine massimo di 18 mesi per l'esercizio di tale potere, il quale deve essere comunque considerato come "prezioso indice ermeneutico" ai fini della valutazione della ragionevolezza del termine. Pertanto, l'annullamento in autotutela di una concessione edilizia in sanatoria, adottato oltre 6 anni dal suo rilascio, senza che l'amministrazione abbia compiuto accertamenti tecnici di particolare complessità, viola il principio di buon andamento e il legittimo affidamento del destinatario, risultando pertanto illegittimo. La mancata acquisizione preventiva del parere del Genio Civile, pur essendo prevista dalla normativa nazionale, non determina l'illegittimità del provvedimento concessorio rilasciato prima dell'entrata in vigore della relativa disciplina regionale di recepimento, in assenza di una espressa previsione di tale obbligo nella normativa vigente al momento del rilascio.