Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15618 del 14 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15618PEN

Massima

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Il consenso della persona offesa all'utilizzo di immagini a carattere erotico non legittima la loro pubblicazione in un contesto negativo e offensivo della reputazione, integrando il reato di diffamazione a mezzo stampa. Il giudice di merito, nel valutare la prova, può ritenere che le didascalie offensive siano state inserite dall'imputato, senza che ciò comporti una inammissibile rivalutazione del materiale probatorio in sede di legittimità, ove la motivazione risulti congrua e logica. L'accertata inammissibilità del ricorso per cassazione preclude la rilevabilità d'ufficio della prescrizione maturata successivamente alla pronuncia della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. FIDANZIA A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 407/2012 CORTE APPELLO di BARI, del 21/10/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dott. Biritteri Luigi, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 21 ottobre 2013 la Corte d'appello di Bari ha confermat…

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