Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26152 del 5 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26152PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando dei propri poteri e in violazione dei doveri d'ufficio, costringe un privato a consegnare una somma di denaro, minacciandolo di adottare nei suoi confronti atti illegittimi e ritorsivi, commette il reato di concussione, anche qualora non sia integrato il reato di abuso d'ufficio per mancata contestazione di specifiche norme di legge o regolamento. La condanna per concussione è infatti compatibile con l'assoluzione per abuso d'ufficio, laddove quest'ultima sia fondata su ragioni tecniche e non sull'insussistenza del fatto descritto nell'imputazione. La credibilità della persona offesa e la mancanza di plausibili giustificazioni alternative per il comportamento del pubblico ufficiale costituiscono elementi rilevanti ai fini della valutazione della prova, che il giudice di merito può motivatamente apprezzare in modo difforme dalle deduzioni degli imputati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. IPPOLITO Frances - rel. Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. Fr. , n. a (OMESSO);

PI. El. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Genova, emessa in data 12.7.2007;

- letti i ricorsi e il provvedimento impugnato;

- udita in pubblica udienza la relazione del cons. Dott. F. Ippolito;

- udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso…

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