Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50009 del 18 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:50009PEN

Massima

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Il custode giudiziario che sottrae o cede a terzi i beni sottoposti a pignoramento, di cui è stato nominato custode, integra il reato di cui all'art. 388, commi 3 e 4, c.p., essendo sufficiente l'accertamento dell'amotio materiale dei beni, anche in assenza di prova circa la loro effettiva destinazione, atteso che l'elemento soggettivo del reato è integrato dalla condotta del custode che agisce senza la preventiva autorizzazione del giudice dell'esecuzione. La sanzione da applicare in tali casi è quella congiunta della pena detentiva e di quella pecuniaria, a prescindere dalla specifica indicazione nell'imputazione del comma 4 dell'art. 388 c.p., in quanto il fatto come descritto e contestato integra comunque tale ipotesi di reato. La valutazione delle risultanze probatorie effettuata dal giudice di merito, se congruamente motivata, non è sindacabile in sede di legittimità, essendo preclusa una nuova valutazione alternativa delle fonti di prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 630/2014 CORTE APPELLO di PERUGIA, del 21/11/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/10/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BASSI ALESSANDRA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SPINACI Sante, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento del 21 novembre 2014, in riforma della s…

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