Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 23524 del 7 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23524PEN

Massima

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Il tentativo di furto aggravato si configura quando gli atti compiuti dall'agente, valutati ex ante in base alle circostanze di fatto e alle modalità della condotta, risultano idonei e univocamente diretti al conseguimento dell'obiettivo delittuoso, anche se l'evento non si verifica per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. La desistenza volontaria dal reato, ai sensi dell'art. 56 c.p., comma 3, richiede che l'agente, per libera determinazione, interrompa la propria condotta criminosa prima del completamento dell'azione esecutiva, impedendo l'evento, senza che tale interruzione sia determinata da fattori esterni. Pertanto, il mero arresto della condotta per il sopraggiungere delle forze di polizia non integra la fattispecie della desistenza volontaria, ma configura il tentativo di reato. Inoltre, la condotta di forzatura di una serranda e rottura di una vetrata di un esercizio commerciale, compiuta con arnesi da scasso in orario notturno e finalizzata all'accesso all'interno del locale per sottrarre denaro o altri beni, deve essere qualificata come tentativo di furto aggravato, e non come mero danneggiamento, in quanto la finalità dell'azione criminosa risulta univocamente orientata alla sottrazione di beni, non potendosi spiegare diversamente tale comportamento in termini logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. TANGA Antonio L. - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4764/2011 CORTE APPELLO di FIRENZE del 14 aprile 2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 8 marzo 2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE PAVICH;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO FRANCESCO, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore Avv. (OMISSIS), per il ricorrente, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con s…

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