Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12598 del 18 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:12598PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza del tribunale del riesame che conferma il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente è ammesso esclusivamente per violazione di legge, non per vizi della motivazione, salvo che questi siano così radicali da rendere l'apparato argomentativo del tutto mancante o privo dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza. L'interesse all'impugnazione in caso di sequestro preventivo deve essere prospettato dall'indagato o imputato in relazione a una sua pretesa sulla cosa sottoposta a vincolo, non essendo sufficiente dedurre genericamente doglianze relative alle posizioni di terzi intestatari dei beni. La declaratoria di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetani - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 72/2012 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 20/04/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dr. Elisabetta Cesqui, ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorso.

Per il ricorrente e' presente l'Avvocato (OMISSIS) in sost. Avv. (OMISSIS), il quale chiede l'accoglimento del ricorso.

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