Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34895 del 16 agosto 2016

ECLI:IT:CASS:2016:34895PEN

Massima

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Il reato di violenza privata (art. 610 c.p.) si configura quando la condotta dell'agente, consistente in violenza o minaccia, coarta la libertà di autodeterminazione della persona offesa, costringendola a fare, tollerare od omettere una condotta determinata. A tal fine, è irrilevante che la persona offesa sia successivamente riuscita a compiere l'azione impedita, essendo sufficiente che l'agente abbia temporaneamente ostacolato la sua libertà di azione nel momento in cui essa intendeva esercitarla. L'elemento oggettivo del reato sussiste, pertanto, anche qualora l'impedimento sia stato superato, purché la persona offesa sia stata costretta a tollerare il comportamento violento dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/06/2015 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/04/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. PEZZULLO ROSA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BIRRITTERI Luigi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha conc…

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