Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27657 del 14 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:27657PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 si configura quando vi sia la prova di un vincolo stabile e duraturo tra più soggetti, finalizzato alla commissione di un numero indeterminato di reati in materia di stupefacenti. Tale vincolo associativo può essere desunto non solo dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, ma anche da altri elementi di prova, come le intercettazioni telefoniche e i sequestri di droga, che dimostrino l'esistenza di un gruppo organizzato dedito all'importazione e allo spaccio di sostanze stupefacenti in maniera continuativa. La sussistenza del reato associativo non richiede necessariamente la prova di un accordo specifico tra venditori e acquirenti, essendo sufficiente la dimostrazione di una struttura organizzativa stabile finalizzata alla commissione di più reati in materia di droga. Inoltre, l'autonomia del procedimento penale in esame rispetto a precedenti giudizi non può essere esclusa sulla base della mera identità di modalità operative, essendo necessario verificare la delimitazione temporale e oggettiva dei fatti contestati. Infine, il pericolo di reiterazione del reato e il pericolo di fuga, che giustificano l'applicazione della misura cautelare, possono essere desunti dalla particolare pericolosità del soggetto, desumibile non solo dalla gravità del titolo di reato, ma anche dalla natura perdurante nel tempo dell'attività illecita svolta in forma organizzata, che richiede basi operative e contatti criminali non esauribili nella commissione dei singoli reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. AGRO' Antonio S. - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMESSO), nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 02/02/2011 del Tribunale del riesame di Salerno;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Anna Petruzzellis;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO<…

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