Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37394 del 17 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:37394PEN

Massima

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Il falso in carta di identità configura il reato di cui all'art. 477 c.p. e non quello di cui all'art. 479 c.p. relativo al falso in atto pubblico, in quanto la carta di identità è un certificato amministrativo finalizzato all'identificazione personale e non un atto pubblico costitutivo di diritti e obblighi. L'erronea qualificazione giuridica del fatto, anche in caso di sentenza di patteggiamento, è denunciabile con ricorso per cassazione in quanto la corretta qualificazione giuridica del fatto è materia sottratta alla disponibilità delle parti e l'errore su di essa costituisce un errore di diritto rilevante ai sensi dell'art. 606 lett. b) c.p.p. Anche in presenza di un "errore manifesto" nella qualificazione giuridica del fatto, la Corte di Cassazione è tenuta ad annullare la sentenza con rinvio al giudice di merito per la corretta riqualificazione del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Mar - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 11587/2010 GIP TRIBUNALE di CATANIA, del 22/12/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

lette le conclusioni del P.G. Dott. FODARONI: annullamento senza rinvio.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione D'. Gi. avverso la sentenza di patteggiamento emessa nei suoi confronti…

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