La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: La tutela e la valorizzazione dei beni culturali, ai sensi dell'art. 52 del d.lgs. n. 42/2004, comporta la necessità di un'effettiva collaborazione e intesa tra lo Stato, la Regione e i Comuni, in quanto la disciplina delle attività commerciali e artigianali, anche in forma ambulante e su posteggio, in aree di valore culturale, incide su materie di competenza concorrente di tali enti, i quali devono necessariamente coordinarsi per contemperare le esigenze di tutela del patrimonio culturale con quelle di promozione delle attività economiche. Pertanto, l'adozione di provvedimenti e atti, da parte della Soprintendenza e del Comune, che incidono sulla concessione di suolo pubblico per l'esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande, senza il coinvolgimento e l'intesa con la Regione, è illegittima per violazione dell'art. 52, comma 1-ter, del d.lgs. n. 42/2004, come interpretato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 140/2020. Inoltre, tali provvedimenti e atti devono essere adottati nel rispetto del principio di partecipazione del privato al procedimento amministrativo e del principio di tutela dell'affidamento, in modo da non arrecare un ingiustificato pregiudizio all'attività di impresa.