Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27931 del 26 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:27931PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condotta di resistenza a pubblico ufficiale si configura quando il soggetto, per impedire di essere sottoposto a controllo da parte della polizia giudiziaria, ripartisce bruscamente dopo che gli è stato intimato l'alt, cercando di investire un carabiniere. Tale comportamento attivo e volontario, diretto a contrastare l'attività di controllo delle forze dell'ordine, integra gli estremi del reato di resistenza, a prescindere da una condotta meramente passiva. Inoltre, il diniego delle attenuanti generiche in ragione delle condizioni del fatto e dei precedenti penali del reo è adeguatamente motivato, in quanto la gravità della condotta e la recidiva del soggetto escludono la prevalenza delle circostanze attenuanti sulla recidiva. Il giudice di legittimità non può riesaminare nel merito tali valutazioni, essendo precluso il sindacato sulla ricostruzione dei fatti e sull'apprezzamento delle circostanze del reato, rientranti nella competenza esclusiva del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluig - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2551/2010 del 1/2/2013 della CORTE DI APPELLO DI BARI visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. OSCAR CEDRANGOLO che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte di Appello di Bari con sentenza del 1 febbraio 2013 confermava…

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