Il provvedimento di revoca delle misure di accoglienza previste per i richiedenti asilo, adottato ai sensi dell'art. 12, comma 1, lett. e) del d.lgs. n. 140 del 2005, in ragione della "violazione grave o ripetuta delle regole del centro di accoglienza da parte del richiedente asilo, ivi ospitato, ovvero comportamenti gravemente violenti", costituisce un provvedimento di natura sanzionatoria, per il quale l'amministrazione è tenuta a comunicare preventivamente l'avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241 del 1990, salvo che non ricorrano specifiche e motivate ragioni di urgenza e indifferibilità, da esplicitare nel provvedimento finale. Inoltre, il provvedimento di revoca deve essere adeguatamente motivato, con riferimento alle circostanze individuali che hanno determinato l'adozione della misura, in ossequio ai principi di imparzialità e di proporzionalità, in conformità con la disciplina comunitaria di cui alla direttiva 2003/9/CE. L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento e la carenza di motivazione comportano l'annullamento del provvedimento, salvo che l'amministrazione non dimostri in giudizio che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato.