La tutela del patrimonio culturale e architettonico, quale interesse pubblico primario, può giustificare la limitazione dell'occupazione di suolo pubblico a servizio di attività commerciali, imponendo un distacco minimo di un metro dagli edifici vincolati ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004, al fine di consentire la migliore fruizione visiva e la lettura delle linee architettoniche. Tale limitazione, pur incidendo sull'iniziativa economica privata, rappresenta un ragionevole bilanciamento tra i diversi interessi in gioco, in quanto finalizzata a garantire la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, senza pregiudicare in modo sproporzionato l'esercizio dell'attività commerciale. L'Amministrazione, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, può pertanto adottare criteri generali che impongano tale distacco, senza necessità di una valutazione caso per caso, purché la misura risulti adeguata e proporzionata allo scopo di tutela perseguito. Analogamente, l'esigenza di garantire il transito dei mezzi di emergenza e di soccorso, anche in zone pedonali, può giustificare la limitazione dell'occupazione di suolo pubblico, imponendo un raggio di svolta minimo di cinque metri, senza che ciò integri una violazione irragionevole della libertà di iniziativa economica.