Cassazione penale Sez. III sentenza n. 723 del 9 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:723PEN

Massima

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Il reato di produzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-ter, comma 1, c.p. si configura con la mera realizzazione e detenzione di tale materiale su supporti informatici, a prescindere dalla prova del pericolo concreto di diffusione, essendo sufficiente che il materiale sia conservato con modalità tali da renderlo potenzialmente disponibile a terzi. Pertanto, non è necessario accertare l'effettiva diffusione del materiale, essendo il reato integrato dalla sola produzione e detenzione, anche in assenza di una struttura organizzativa finalizzata alla diffusione. Inoltre, in caso di assorbimento di un reato meno grave in uno più grave, non si forma giudicato assolutorio per il reato assorbito, potendo il giudice di rinvio procedere a nuovo giudizio su tale capo di imputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ACETO Aldo - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni Filippo - Consigliere

Dott. CIRIELLO Antonella - rel. Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI LECCE nel procedimento a carico di:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/11/2017 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ANTONELLA CIRIELLO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MOLINO PIETRO, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio limitatamente al 2 motivo; rigetto nel re…

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